Radio Paix Sanwi

DOVE: Aboisso, Costa d’Avorio
QUANDO: il progetto è iniziato nel 1992 e dura tutt’ora
PERCHÉ: l’obiettivo è garantire alla popolazione locale una corretta informazione su temi vari di promozione umana e sociale
PER CHI: Beneficia del progetto la popolazione della regione Agni-Sanwi
IN PRATICA COSA FACCIAMO: contribuiamo alla vita e alla gestione della radio, supportando in particolare il rinnovo delle attrezzature e l’emissione di programmi con valenza sociale e di promozione della persona. Per l’anno 2021, intendiamo contribuire all’acquisto di un nuovo mixer, due nuovi computer e tre nuovi microfoni professionali
COSTI: ABCS contribuisce per circa 10.000 euro all’anno

Nel 1992 ad Aboisso i Missionari Stimmatini hanno avviato una piccola emittente radiofonica, Radio Paix Sanwi.
La zona nei dintorni di Aboisso, infatti, non era raggiunta che parzialmente dalle trasmissioni di altre radio di centri più importanti, come Grand Bassam e Abidjan.
L’intento era, sì, quello di affiancare i missionari nell’opera di evangelizzazione, ma soprattutto di dare una voce anche a quella zona remota della Costa D’Avorio e offrire a quella fetta di popolazione una serie di informazioni e collegamenti che favorissero in particolare la promozione della persona.
Della parte infrastrutturale si occupò un volontario italiano, Franco dell’Antonia di Mezzano (TN), scomparso prematuramente nel 2010.
Radio Paix trasmette dalle 5.30 del mattino fino alle 22.00, grazie al lavoro di sei operatori coordinati da una direttrice laica incricata dagli Stimmatini.
Molte delle trasmissioni vengono effettuate direttamente dai villaggi in occasione di eventi importanti e la radio collabora con le agenzie delle Nazioni Unite per le trasmissioni per la prevenzione del contagio dell’AIDS e, stanti i conflitti interni e l’istabilità politica della Costa d’Avorio negli ultimi 15 anni, la radio ha lavorato molto nel campo della promozione della democrazia e nel campo della cultura della pace e dei diritti umani.
La programmazione prevede anche trasmissioni dedicate ai bambini e attività di informazione e sensibilizzazione su tematiche sanitarie, per la promozione della condizione femminile e per la tutela della dignità della persona in generale.
Dopo 20 anni dal suo avvio, la radio ha avuto bisogno di una serie di interventi di straordinaria manutenzione, che hanno riguardato in particolare i trasformatori e le antenne di trasmissione, così da rendere più esteso il raggio di azione; è stata anche effettuata l’installazione di pannelli fotovoltaici per assicurare almeno una parte dell’oneroso approvvigionamento di corrente elettrica: la povertà della popolazione del circondario, infatti, non consente una raccolta pubblicitaria tale da assicurare l’automantenimento.
La popolazione della zona insiste perché la radio possa continuare le proprie attività, riconoscendo l’alto valore sociale delle trasmissioni che sono tutte dedicate alla promozione della persona e a divulgare notizie di comune interesse: durante l’epidemia da Covid-19, la radio è un importante strumento di divulgazione di informazioni sulla prevenzione del contagio.
La radio è stata anche premiata a livello regionale per la qualità dei contenuti trasmessi.
Se per le spese correnti in qualche modo la gestione viene assicurata tramite gli spot pubblicitari e alcuni benefattori italiani che danno una certa continuità, per le spese straordinarie invece si deve fare ricorso a iniziative ad hoc.
A distanza di quasi 30 anni dal suo avvio, la radio necessita oggi di aiuti concreti sia per il rinnovo delle attrezzature, in particolare del mixer ma anche dei computer e si alcuni apparati di registrazione e trasmissione.